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Aumentano i pazienti con malattie multiple

Medicina Interna Redazione DottNet | 20/04/2018 12:22

Le 'multimorbidità' vengono trattate singolarmente dagli specialisti: servirebbe invece una visione d'insieme

Nel mondo sono sempre di più i pazienti con più di una malattia, ma i sistemi sanitari non sono pronti a curarli. L'allarme è in un rapporto della britannica Academy of Medical Sciences, secondo cui troppo spesso le cosiddette 'multimorbidità' vengono trattate singolarmente dagli specialisti, quando servirebbe invece una visione d'insieme.    Il documento è stato stilato da un team internazionale, e riporta numeri preoccupanti.

"Tra gli australiani che vanno dal medico di base - spiega ad esempio Stephen MacMahon, uno degli autori - metà ha due malattie o più, un terzo tre o più e il 10% ne ha sei o più". Numeri simili si hanno anche in gran Bretagna, dove la percentuale di over 50 con più malattie è passata dal 32% del 2002 al 43% del 2016. "Queste persone hanno una maggiore probabilità di morire precocemente, di essere ricoverate, di soffrire di disabilità e avere una scarsa qualità della vita - si legge nel rapporto - vengono loro prescritte dozzine di pillole, con un grande rischio di interazioni fra farmaci ed effetti collaterali. Gli specialisti ospedalieri trattano ognuna di queste condizioni singolarmente, e possono passare mesi fra i diversi appuntamenti. Servirebbe un ruolo maggiore per il medico di base, che può guardare al paziente nel suo complesso, ma serve di più di un consulto di dieci minuti".  

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Ad essere colpiti sono soprattutto gli anziani, ricorda il rapporto, ma non solo. Le malattie si presentano sempre di più in 'cluster', e ad esempio sta diventando comune trovare pazienti con diabete di tipo 2, ipertensione, osteoartrite, depressione e broncopneumopatia ostruttiva insieme. "Non ci sono evidenze conclusive sul perchè ci sia questo aumento delle patologie multiple - evidenziano - ma una popolazione che invecchia e gli effetti degli stili di vita moderni su obesità e dipendenza da alcol e fumo potrebbero avere un ruolo importante".

fonte: Academy of Medical Sciences

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